Hoocut ad Atene riscrive il teorema di pita

Per il tradizionale cibo da strada greco, gustoso ed economico, una nobilitazione al sapore di gourmet da Hoocut, localino firmato da cinque chef nel mezzo di due frizzanti quartieri ateniesi.
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Per il tradizionale cibo da strada greco, gustoso ed economico, una nobilitazione al sapore di gourmet da Hoocut, localino firmato da cinque chef nel mezzo di due frizzanti quartieri ateniesi.

Prendi una base di morbido pane greco, moltiplica per una ricca farcitura di carne, pomodori, patate, cetrioli, yogurt, cipolla e, invece di dividere raddoppia. È il neonato teorema della pita, il tipico e genuino fast food ellenico pret-a-manger che i food trotter in trasferta in Grecia avranno sicuramente annoverato nel proprio palmares di gusto. Ad Atene, la capitale, questo piatto street food per eccellenza di certo non manca, tra chioschi caserecci e negozietti da asporto. Ma da Hoocut la pita si nobilita, senza scadere nella fantascienza gastronomica e soprattutto con una chiara missione: rendere questo gustoso cibo da strada memorabile.

Ci sono voluti ben cinque chef già quotati in terra ellenica per dar vita a questo localino, a metà strada tra i quartieri Psyrri e Monastiraki. Periklis Koskinas, Manos Zournatzis, Spyros e Vangelis Liakos nel 2014 avevano inaugurato il ristorante Cookoovaya (prontamente inserito nella coo-list ateniese) e la “cucina saggia”, come recita il suo sito web, avrebbe fatto presagire qualcosa di inedito, anche soltanto rimaneggiando la forma delle tradizioni. Così, nel 2018, gli stessi cuochi danno vita a Hoocut, il fast food per eccellenza dove la pita vive la sua nobilitazione, senza necessariamente scomodare la definizione di “gourmet”.

La location

Due quartieri simbolo di Atene: da una parte Psyrri, dall’aria frizzante di movida, e dall’altra Monastiraki, dominata dall’alto dall’imponente Acropoli. La fusione delle due atmosfere ha generato un locale genuino, specialmente all’esterno, mentre la zona interna ricorda atmosfere da pub inglesi tra pelle e legno.

La sala interna di Hoocut con il bancone da consumo solitario sormontato dal logo del locale.
Il dehors esterno di Hoocut, dominato dalle tonalità rosse.

Il menù

Per quanto debba essere più cool e trendy, la pita deve comunque rispettare sacri dettami. Come la forma: un wrap di morbido pane scottato, gustoso palcoscenico per un ripieno mediterraneo tra carne e verdure. La pita tradizionale è la più richiesta, e rispetto ai baracchini più rustici svetta per ingredienti netti e ben distinti (e un prezzo, tra 2,50 e 3,20 euro, che la rende decisamente in linea con le aspettative dei locals). In realtà. la tradizione non è espressa in totale purezza: la paprika la troverete aggiunta in tutte le varianti carnivore, mentre la mostarda accompagna la pita souvlaki (quella al pollo).

La pita classica di Hoocut

La variante special è quella che invece denota la spinta distintiva degli chef di Hoocut, anche in quantità. Di fronte alle fauci esploranti, un piattone real foodporn dove il teorema introdotto in apertura tende all’infinito e si ibrida con ingredienti mediterranei e qualche spezia rampante. La scelta è ricaduta sulla versione di manzo, insieme a salsa piccante e BBQ, yogurt, cavolo, cipolle, coriandolo e paprika (10 euro – la più economica, al pollo, viene 7,80 euro).

Se volete sapere la verità, le pite classiche svolgono molto bene il proprio lavoro: saporite ma mai eccessive, goduriose il giusto e quantità corretta. La versione special, per quanto curiosa per via di ingredienti inediti per questo piatto tradizionale, assume il ruolo di outsider, ma non ripaga quanto la semplicità, risultando ben presto un ostacolo al vero piacere. Ma lo sappiamo bene, basta una bella birra ghiacciata e tutto fila divinamente liscio.

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